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“Figli di serie A e figli di serie B”

Come abbiamo affermato già in altre occasioni, la politica – da un punto di vista psicologico – rappresenta la nostra Madre Sociale. Ancora una volta ha promesso e non ha mantenuto, ancora una volta ha discriminato, trattando in modo diverso i propri figli, negando ad alcuni i diritti che altri hanno.

Se fino ad oggi la discriminazione era implicita, con il DDL sulle Unioni Civili passato in Senato, ora diventa esplicita. Immaginiamo che una madre faccia differenze tra i suoi due figli: il figlio A è accolto, seguito, gratificato, vede riconosciuti i suoi meriti e riceve il regalo per il compleanno; il figlio B non riceve tutte le gratificazioni e l’affetto riservate al primo ma ottiene solo il regalo di compleanno. Quale saranno i vissuti del figlio B? Rabbia, insicurezza, conflitto, colpa, vergogna, difficoltà a fidarsi e a instaurare delle relazioni affettive.

Nello stesso modo, con questo DDL, si sta comportando la nostra Madre Sociale e i vissuti del figlio B sopracitato saranno quelli dei “figli” LGB.

Inoltre, con questo DDL, togliere l’obbligo di fedeltà per le unioni civili significa rafforzare lo stereotipo di promiscuità che caratterizza la persona omosessuale nell’immaginario collettivo. Questa posizione non legittima la credenza per cui le coppie omoaffettive mancano completamente di capacità genitoriale?

Poichè siamo in una società democratica in cui vige il dialogo tra politica e cittadini, sarebbe stato opportuno che la politica avesse ascoltato gli esperti del settore e i cittadini LGB. I contributi della comunità scientifica degli psicologi e, in particolare, tutta la letteratura sull’omogenitorialità inviata dall’Ordine degli Psicologi Lazio ai Senatori non è stata presa in considerazione,  ciò è evidente  dall’abolizione dal DDL della Stepchild Adoption. Ancor peggio, non sono stati ascoltati i bisogni e tutelati i diritti chiesti e doverosamente dovuti ai cittadini LGB.

Ci chiediamo se per il matrimonio egualitario e per la stepchild adoption dovremo aspettare altri 30 anni… E soprattutto quali conseguenze avrà continuare a instillare il senso di frustrazione in chi è discriminato e legittimare la credenza di presunta superiorità di alcuni tra chi non lo è.





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